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La quiete dopo la tempesta: la strana estate dell’Inter

2 Settembre 2021
La quiete dopo la tempesta: la strana estate dell’Inter

Alzi la mano chi un mese fa, tra i tifosi nerazzurri, si sarebbe aspettato di arrivare alla prima sosta stagionale a punteggio pieno e con prestazioni convincenti. Probabilmente nessuno, visto che nei primi giorni di agosto si consumava l’addio di Romelu Lukaku direzione Stamford Bridge. Sembrava la pietra tombale su un progetto diventato da poco vincente, con malcontento generale come mostrato dai striscioni della Curva Nord fuori dalla sede.

Il continuo del mese di agosto, però, ha portato solo buone notizie in casa Inter. La dirigenza, capeggiata da Marotta ed Ausilio, si è rimboccata le maniche portando a Milano Dumfries, Dzeko e soprattutto Joaquin Correa dopo un’estenuante trattativa con la Lazio. In molti, dopo la conquista dello scudetto si erano illusi sulla permanenza di tutti i big, ma la situazione era chiara da tempo. Come si dice spesso, però, la verità sta nel mezzo. Gli attacchi della tifoseria a Suning sono stati per certi versi esagerati, visto che la proprietà cinese da quando si è insediata a Milano ha fatto fare passi da gigante ad una squadra che non riusciva neanche ad entrare tra le prime tre. Basta fare un confronto tra la rosa di giugno 2016 e quella di oggi per capire quanto sia cambiata l’Inter, in meglio, in questi anni. Ciò che si imputa alla proprietà è soprattutto la comunicazione che, come in passato, si è rivelata deficitaria su molti fronti. Ripensiamo a quando a Spalletti furono promessi colpi roboanti nell’estate del 2017, salvo poi ripiegare su Vecino e Borja Valero. O come quando Antonio Conte minacciò di andarsene quando Lukaku sembrava destinato alla Juventus. Fatto sta che la pandemia ha condizionato notevolmente i piani di Steven Zhang, al punto che è molto plausibile una cessione della maggioranza da qui a fine stagione.

Ad oggi, l’unica cosa che si può fare è quella di concentrarsi sul presente. L’Inter, per la prima volta dopo tanto tempo, ha un dirigente del quale ci si può fidare ciecamente: Beppe Marotta. Ed è proprio grazie a lui se si è arrivati ad un giusto compromesso tra esigenze finanziarie e tecniche. L’Inter ha chiuso il calciomercato con un saldo attivo di 124,05 milioni, il migliore in Europa. La proprietà quindi ha raggiunto il suo obiettivo e, grazie alla bravura della dirigenza, la squadra è rimasta competitiva. Ciò è dovuto anche al fatto che le altre non si siano rafforzate di molto ed, in alcuni casi, indebolite (vedasi la situazione della Juventus). Questa squadra, almeno in Italia, può ancora dire la sua. Quando tutto sembrava perduto l’Inter ha mostrato ancora una volta che “non tutti i mali vengono per nuocere”. Ora testa al campo, c’è un discorso iniziato la scorsa stagione che bisogna continuare (o quantomeno provarci fino all’ultimo). Poi la proprietà, nei prossimi mesi, dovrà decidere cosa fare. Non si sa come andrà a finire, ciò che è certo è che finchè ci sara Beppe Marotta, l’Inter è in buone mani.

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