Per la prima volta negli ultimi 10 anni la sconfitta della Juve a San Siro contro l’Inter non sembra un evento isolato. Spesso si è sentito dire che il ciclo dei bianconeri fosse al termine, ma mai come in questa occasione si ha avuto la sensazione che gli equilibri della Serie A stessero cambiando.
Inter–Juve ha rappresentato lo stato dell’arte del calcio italiano. Che la netta vittoria dei nerazzurri, i quali assieme al Milan occupano le prime posizioni della classifica di Serie A, abbia rappresentato la fine dell’egemonia bianconera sul nostro campionato?
Era il 6 maggio 2012 quando la Juventus di Antonio Conte vinse il primo di 9 scudetti. Un dominio senza precedenti, che nessuno avrebbe potuto immaginare e del quale ci si era abituati. Nulla però dura in eterno e questa stagione presenta 2 novità assolute che potrebbero interrompere la striscia della “vecchia signora”.
1- LE DIFFICOLTÀ DEL CAMBIAMENTO
Andrea Agnelli ha ottenuto fantastici risultati riportando la sua società al top. È da qualche stagione che cerca di compiere l’ultimo step per entrare nell’olimpo del calcio europeo e finora il percorso è stato tortuoso per la Juve. Nel post-Allegri la decisione di cambiare la mentalità del club ha imposto un reset. La scelta di Pirlo nel periodo storico in cui stiamo vivendo è un azzardo che non può che portare con sé qualche errore di percorso e ciò ha aiutato le avversarie nel diminuire il gap, quantomeno sul campo. I maggiori problemi della Juve restano comunque all’interno del rettangolo di gioco, data la mancanza di solidità, cattiveria e certezze a centrocampo. Oggi i bianconeri sono all’inizio di un processo che richiede tempo e pazienza.
2- IL RITORNO DELLE MILANESI
Pazienza che hanno avuto in abbondanza i tifosi degli altri due colossi del calcio italiano: Inter e Milan. Per quanto riguarda i nerazzurri, da un paio di stagioni già si intravedeva all’orizzonte un futuro più roseo, mentre per i rossoneri è cambiato tutto in pochi mesi. In Inter-Juve si è vista la forza di un gruppo che ha tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo: un allenatore che sa trasmettere il suo carattere e le sue idee a dei giocatori forti. Conte ha forgiato la sua Inter e la vittoria nel derby d’Italia dovrà consegnare ai suoi uomini la consapevolezza nelle proprie capacità. Il Milan continua per la sua strada e legittimamente crede nei propri mezzi, i quali non possono più essere sottovalutati. Se esistono dei punti in comune tra queste due squadre sono la cattiveria agonistica e la fame di vittorie.
Tra qualche mese sapremo se una delle due metà di Milano determinerà la fine del ciclo juventino.
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