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Inter, contro la Juve fase difensiva perfetta e grande forza mentale: la squadra di Inzaghi ha raggiunto il picco

13 Gennaio 2022
Inter, contro la Juve fase difensiva perfetta e grande forza mentale: la squadra di Inzaghi ha raggiunto il picco

L’Inter porta a casa il primo trofeo stagionale, la Supercoppa Italiana, contro la Juventus di Massimiliano Allegri che si è presentata a San Siro falcidiata dalle assenze per squalifiche e infortuni, ma che ha saputo comunque contrastare la forza dei nerazzurri portando la partita fino al minuto 120′ dei tempi supplementari.

La squadra di Simone Inzaghi non ha perso neppure in questa finale delicatissima e sentitissima la propria identità, visto che i nerazzurri hanno messo in campo la solita compattezza difensiva, la solita qualità di gioco e una consapevolezza nei propri mezzi che ormai aumenta sempre di più partita dopo partita.

Per la terza partita consecutiva, l’Inter ha vinto “Di corto muso”, come direbbe il buon Max Allegri, col minimo scarto nel risultato finale ma soprattutto con 1 solo gol subito (dopo l’1-0 contro il Toro e il 2-1 contro la Lazio): contro Juve e Lazio sono stati presi 2 reti evitabili, e nelle precedenti sei partite la porta era rimasta inviolata.

Frutto quindi di una fase difensiva che migliora col passare della stagione, il tecnico nerazzurro ha trovato la chiave per raggiungere gli obiettivi stagionali: la squadra crea, segna tanto, mostra un calcio spettacolare, e con una fase difensiva pressochè perfetta può puntare a qualsiasi traguardo senza precludersi nulla.

E’ ovvio citare il trio difensivo Skriniar-De Vrij-Bastoni, ormai alla terza stagione insieme: i 3 si completano perfettamente, lo slovacco è il difensore perfetto tutto marcatura e aggressività, De Vrij rappresenta il regista difensivo che imposta l’azione dalle retrovie, Bastoni si disimpegna bene sia da difensore centrale sia quando c’è da spingere lungo la corsia mancina.

Oltre il trio di difesa, è ora tutta la squadra che funziona perfettamente in fase difensiva: Dumfries sta capendo sempre di più i meccanismi di Inzaghi in copertura, Perisic ormai si è calato perfettamente nel ruolo di quinto di centrocampo a tutta fascia, Brozovic e Barella possiedono grandissima intelligenza tattica che fa da schermo per la linea di difesa, e Calhanoglu con la sua notevole corsa e forma atletica riesce a coprire bene tutto il campo sia in possesso palla della propria squadra sia in quello degli avversari.

A tutto questo va aggiunto il grande lavoro senza palla dei due attaccanti, sempre pronti a fare da prima barriera quando l’avversario costruisce da dietro e sempre pronti a sacrificarsi quando i compagni hanno bisogno di un supporto: è chiaro che con tutte queste caratteristiche i nerazzurri riescono a subire poco in ogni partita, e per gli avversari diventa sempre più complicato anche solo affacciarsi dentro l’area di rigore di Samir Handanovic.

Ieri sera la Juventus, oltre il gol di McKannie e i due tiri pericolosi di Bernardeschi ad inizio secondo tempo, non ha poi creato più nulla: nei supplementari la squadra di Allegri non riusciva neppure più a ripartire, con Dybala e Keane che da subentrati non sono stati capaci di entrare in partita.

E vogliamo parlare della consapevolezza raggiunta dalla squadra? Anche nel match di ieri sera l’Inter ha reagito benissimo allo svantaggio subito, e nel secondo tempo si è impadronita del campo così come fatto in tutte le precedenti partite. Nei tempi supplementari ha comandato nettamente il gioco, aiutata anche dall’atteggiamenti ultra-difensivo adottato dai bianconeri.

Nel gol decisivo si è vista tutta la forza tecnica e mentale dei nerazzurri: mentre i giocatori della Juve negli ultimi 20 secondi erano impegnati nel tentare di far fallo per far entrare Bonucci in vista dei rigori, i giocatori di Inzaghi hanno sfruttato tutta la loro qualità per andare dritti verso la porta avversaria, riuscendoci alla perfezione con un’azione stupenda finalizzata da Alexis Sanchez che ha saputo sfruttare il clamoroso errore di Alexis Sanchez.

Insomma, se non fossero bastate le precedenti partite a dimostrare il livello dell’Inter di Simone Inzaghi, ieri sera ne hanno avuto tutti un’ulteriore prova: questa squadra è destinata a crescere e può giocarsela per tutti gli obiettivi stagionali, compresa la Champions League. E soprattutto può puntare ad aprire in Italia un ciclo vincente.

leggi anche: consapevole e cinica, contro la Lazio si è vista ancora l’Inter più forte

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