“Se mi sono pentito di qualcosa? Come ho scritto nel libro non mi pento di nulla, a parte la gara contro il Valencia dove ci fu la famosa rissa durante la partita di Champions League. Ma agii istintivamente come un amico. All’Inter cambiavamo spesso, tecnici, giocatori, abbiamo cambiato 10 allenatori in 12 anni. Ogni tecnico portava con sé i suoi giocatori e portavano sempre un difensore centrale. Il campionato iniziava, però dopo 3-4 partite mi mettevano in campo. Ho giocato con difensori come Samuel, Materazzi, Blanc. C’è un momento speciale in cui mi ricordo queste parole del presidente Moratti quando firmai il contratto: “Ivan, in questa squadra puoi giocare bene, male, questo non è un problema. L’unica cosa che ti chiedono i tifosi dell’Inter è di dare tutto”.
Ivan ha sempre dato tutto per la maglia neroazzurra, cuore grande e un carattere indomito. Una velocità ed uno stacco aereo da fare invidia ad un pallavolista professionista. Quando saltava sembrava fluttuare nell’aria, quasi non dovesse atterrare mai. Un grillo imprendibile, ma molto bravo invece a prendere gli altri. Con i piedi quasi arrivava dove gli attaccanti colpivano di testa e riusciva quasi sempre a rendere la vita impossibile al suo bersaglio, arrivando ovunque in anticipo rispetto a tutti. Anche a costo di farsi male, anche a costo di rischiare grosso.
I tifosi dell’Inter non ti scorderanno mai,grazie Ivan.
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