Inter-Shakhtar Donetsk, la moviola: Vincic non ha colpe, l’Inter si

10 Dicembre 2020

È una moviola scarna quella di Inter-Shakhtar Donetsk, al limite del nulla. Nonostante Antonio Conte nel post partita abbia sottolineato: “L’Inter non è stata rispetta dagli arbitri in questa Champions, troppe situazioni non viste o non valutate”. Nel match decisivo, che sarebbe potuto valere la qualificazione, al di la di quanto successo in precedenza. La terna arbitrale non ha assolutamente inciso nel fallimento neroazzurro. Anche perchè, nonostante la tensione, le due squadre hanno dato vita a 90 minuti tutto sommato facili da gestire.

Il fischietto era lo sloveno Slavko Vincic. Coadiuvato dagli assistenti Tomaz Klancnike e Andraz Kovacic, e dal quarto uomo Rade Obrenovic. Con Pawel Gil e Jure Paprotnik in sala Var. Una squadra arbitrale che ha potuto passare una serata piuttosto tranquilla.

Inter-Shakhtar Donetsk, la moviola:

L’unica piccola pecca, se proprio si vuole trovare il pelo nell’uovo, è l’intervento di Vitao al 29′ del primo tempo. Il brasiliano ha fermato Lukaku intervenendo in scivolata da dietro. Un chiaro fallo tattico, e il giallo è stato ineccepibile. Ma l’altezza delle gambe di Vitao e l’impossibilità di arrivare a toccare il pallone, avrebbero anche potuto far riflettere su un colore diverso. Nel corso della partita anche Brozovic e Hakimi sono stati ammoniti per interventi simili, ma nettamente più composti. Le lamentele neroazzurre non sono state granchè, ma il fallo commesso da Vitao ai danni di Lukaku, è stato uno di quei casi definibili da “arancione”.

Fatto sta che Vincic ha estratto solo il giallo, e che l’Inter non può certo aggrapparsi a questo episodio per giustificare una clamorosa e deludente eliminazione.

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