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Skriniar, da Verona a Verona: quante cose sono cambiate

23 Dicembre 2020
Skriniar, da Verona a Verona: quante cose sono cambiate

C’è un giocatore in particolare, tra i 22 che scenderanno in campo al “Benetegodi, per cui questa partita avrà un sapore sicuramente speciale. Stiamo parlando di Milan Skriniar, difensore classe ’95 in forza all’Inter dall’estate del 2017.

DA INSOSTITUIBILE A SACRIFICABILE

Un giocatore molto amato dai tifosi, che ha addirittura allontanato il suo procuratore storico per trattare il rinnovo, di persona, con l’Inter. Per quanto riguarda il suo rendimento in campo però, dopo due stagioni con prestazioni super nella difesa a 4 spallettiana, lo slovacco nel primo anno con Antonio Conte è stato un po’ meno “muro”. Per molti la causa di questo calo di rendimento è da imputare alla difesa a 3, sistema in cui Skriniar non aveva mai giocato in carriera.

Nella seconda parte di stagione, quando si è provata la svolta tattica del 3-4-1-2 e la squadra cercava di recuperare palla sempre più in avanti, lo slovacco ha pagato dazio visto che, non essendo velocissimo, va in difficoltà quando deve coprire molto campo alle spalle. Ed è proprio nella partita contro l’Hellas Verona dello scorso 10 luglio che un suo errore ha dato il là allo 0-1 firmato da Lazovic. Dopo questa prestazione, una delle più brutte del numero 37 con la maglia nerazzurra, Skriniar è scivolato nelle gerarchie passando il finale di stagione in panchina.

L’ARTE DI SAPER RIPRENDERSI L’INTER

Quando tutto sembrava propendere verso la cessione, però, con il Tottenham di Josè Mourinho molto interessato, ecco che accade l’impensabile. Con la cessione di Godin e i grandi problemi difensivi di inizio stagione, Conte imposta una difesa titolare fondata su 3 colonne: Skriniar, De Vrij e Bastoni. Il ritorno al 3-5-2 classico aiuta l’Inter ad essere più ermetica dietro e l’ex Sampdoria, finalmente, torna quello che i tifosi avevano ammirato tra il 2017 ed il 2019. Il ragazzo ha chiaramente dimostrato come ci tenga all’Inter e come le difficoltà del passato (Covid compreso) siano ormai alle spalle.

In tutto questo importante anche la nascita della sua primogenita alla fine di ottobre, quando il difensore era ancora alle prese con la positività al virus. Da lì in poi abbiamo rivisto la versione più bella del “Muro Slovacco”, che oggi scenderà in campo al “Bentegodi” consapevole che quel 10 luglio è solo un lontano ricordo, con una vetta da conquistare all’orizzonte.

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