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Conte e la difesa a 4: è possibile?

20 Novembre 2020
Conte e la difesa a 4: è possibile?

Le prestazioni offerte in Nazionale da Bastoni, De Vrij e Skriniar confermano che i difensori dell’Inter si trovano a loro agio in uno schieramento a 4. Con un Eriksen sempre più decisivo con la Danimarca e un centrocampo in affanno Conte ha una chance concreta di cambiare modulo in difesa. Lo farà o rimarrà ancorato al suo 3-5-2?

Molte critiche sono state rivolte ad Antonio Conte per via dei risultati poco entusiasmanti di questo inizio di stagione. Una delle più ricorrenti riguarda il suo dogma della difesa a 3. A prescindere dall’avversario e dalle assenza, il tecnico salentino non si schioda da questa sua idea. Anche quando mancavano tutti i difensori, Conte ha sempre insistito adattando giocatori non adeguati al ruolo. Kolarov e D’Ambrosio su tutti, protagonisti di prestazioni da mani nei capelli. Come dimenticare le accelerazioni di Ribery e Leao che hanno ridicolizzato D’Ambrosio? E il posizionamento di Kolarov in occasione del rigori nel Derby? Tutte indicazioni che qualcosa bisogna cambiare.

Uno dei giocatori che più potrebbe beneficiarie è senza dubbio Skriniar. Diventato uno dei difensori più forti d’Europa nella difesa a 4 di Spalletti, dall’arrivo di Conte sta inanellando brutte prestazioni a raffica, facendogli perdere i gradi di titolare nella scorsa stagione ai danni di Bastoni prima, di Godin poi.

Ed ecco che, nonostante appaia difficile pensare ad uno stravolgimento degli schemi mentali di Conte, la partita contro il Torino potrebbe essere l’occasione giusta per fare qualche esperimento. Se non altro per compensare le varie emergenze in rosa, dovute ad infortuni e all’emergenza Covid.

Questa pausa delle nazionali ci offre esempi lampanti di quello che stiamo dicendo. Iniziamo da Bastoni, che nella difesa a 4 di Mancini ha annullato un certo Robert Lewandowsky, da tutti considerato il centravanti più forte al mondo ormai da parecchi anni. E ancora De Vrij nell’Olanda, protagonista di una prestazione super contro la Bosnia. E ancora Milan Skriniar, tornato il giocatore che fu con la Slovacchia. Da dire che, dei 3 citati, l’olandese è l’unico che può giocare indifferentemente a 3 o a 4 mantenendo altissimo il livello delle prestazioni.

Per Conte, però, i problemi non sono solo in difesa, ma importante è anche la tenuta del centrocampo e Christian Eriksen. Nelle ultime 5 partite di nazionale (la Danimarca gioca a 4 dietro), il talento ex Ajax e Tottenham ha segnato ben 5 gol. Un rendimento totalmente opposta rispetto a quanto mostrato in nerazzurro.

Alla luce di questi due fattori, la considerazione sulla difesa è scontata. Contro il Torino non ci sarà Brozovic (positivo al Covid-19) e Hakimi è uscito malconcio ed è in dubbio. Con la difesa a 4, si potrebbe arretrare leggermente Young (non costringendolo a farsi tutta la fascia a 35 anni) e consegnare le chiavi della trequarti ad Eriksen. Certo, questo costringerebbe il tecnico ad arretrare un certo Nicolò Barella come mezz’ala, ma l’ex Cagliari ha dimostrato in nazionale di essere perfettamente in grado di giocare in quella posizione.

Nonostante sia improbabile che una cosa del genere succeda, noi ci sentiamo di spingere verso questa soluzione, almeno come esperimento. I giocatori in rosa sembrano adatti a questa disposizione, e Conte deve provare a cambiare qualcosa in difesa perchè così, detto in modo schietto, non va.

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