Antonio Conte ha finalmente di che esser contento. La fondamentale vittoria ottenuta dai suoi ragazzi a Monchengladbach, ha iniziato a ripagare tutto il lavoro svolto finora, e a suo dire, fin troppo criticato.
Così dopo un avvio di stagione, dove siamo stati abituati a vedere un Conte a tratti irriconoscibile, sempre teso e attento a dire la cosa giusta. Comunque alternato alla versione avvelenata del post Sassuolo. Ieri sera, davanti alle telecamere, i tifosi hanno potuto ammirare il volto disteso di un uomo sereno. Felice per la vittoria della sua squadra e nulla più, senza alcuna frecciatina da scoccare in ogni direzione.
“Se non sei squadra vera, da un punto di vista tattico, di carattere e della voglia, non vieni qui a vincere, specie in questo momento -ha affermato Conte- partite come questa testimoniano che la squadra c’è, c’è voglia e c’è unità di intenti”. Ed è questa l’immagine che ogni tifoso sogna di avere della propria squadra. Non quella di una barca sull’orlo del baratro, da cui tutti scappano, dipinta a Reggio Emilia.
Cosa ancor più bella, è stato veder finalmente sorgere un accenno di sorriso, sul viso solitamente cupo del salentino. Quando elogiandosi ironicamente ha detto: “Dovevamo solo continuare a fare quello che stavamo facendo e alla fine saremmo stati premiati: sono stato buon profeta”. Perchè se è vero che la squadra è lo specchio del proprio allenatore. L’Inter deve avere il volto disteso di un Conte soddisfatto e vincente. Non quello accigliato e controverso di un allenatore che si sente lasciato solo nel momento dl bisogno.
Ora però guai ad abbassare la guardia. Perchè Conte sa perfettamente che i tre punti di Gladbach, sono solo il primo mattone di una qualificazione, e di una stagione, ancora tutta da costruire.
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