Inter imbattuta in casa contro il Real Madrid, bisogna continuare la tradizione
Quello che andrà in scena stasera al “Giuseppe Meazza” sarà il 17° incontro in partite ufficiali tra Inter e Real Madrid. Fin’ora il bilancio è di 6 vittorie nerazzurre, 2 pareggi e 8 vittorie merengues. Ciò che balza immediatamente all’occhio di questa statistica è che l’Inter è imbattuta in casa contro il Real Madrid. Nelle 7 partite giocate a Milano, infatti, i nerazzurri hanno colto ben 5 vittorie e 2 pareggi. Bilancio quasi speculare al Bernabeu, dove in 8 partite ci sono state 7 vittorie dei blancos e solo un’affermazione nerazzurra datata 1 marzo 1967.
Le imprese della Grande Inter contro il Real Madrid
L’unica partita giocata in campo neutro dalle due squadre è la finale di Coppa dei Campioni del 1964, giocata all’Ernst-Happel Stadion di Vienna. Quella partita entrò di diritto nella storia dell’Inter visto che il 3-1 firmato da Milani e dalla doppietta di Jair regalò alla “Grande Inter” del “Mago” Helenio Herrera la prima Coppa Campioni della sua storia. Quella viene ricordata come una vera e propria impresa perchè il Real Madrid annoverava tra le sue fila giocatori del calibro di Puskas e Di Stefano, oltre a molti dei giocatori che avevano vinto cinque Coppe dei Campioni di fila tra il 1955 e il 1960. Nel corso degli anni ’60 le squadre si riaffrontarono per due volte nella massima competizione europea, rispettivamente in semifinale (1966) e ai quarti (1967). Nel primo caso a gioire fu il Real Madrid, che volò in finale grazie alla vittoria per uno a zero al “Bernabeu” e un paregggio per uno a uno al “Meazza”. L’anno successivo ci fu la vendetta dell’Inter che, dopo aver trionfato a Milano per uno a zero, sbanca anche il Bernabeu con un perentorio 2-0 davanti a 90mila spettatori e accede alle semifinali. Una vera e propria impresa.
Anni ’80 ed eliminazioni amare
Bisognerà poi aspettare ben quattordici anni per rivedere le due compagini darsi battaglia. Il palcoscenico è ancora quello più prestigioso. L’Inter di Eugenio Bersellini, sulla strada verso la finale, trova ancora una volta il Real Madrid. L’andata al Bernabeu finisce 2-0 per gli spagnoli, con reti dell’incubo dell’Inter Santillana (6 goal per lui contro i nerazzurri) e Juanito. Al ritorno al “Meazza” il goal di Graziano Bini regala la vittoria all’Inter ma non basta per accedere alla finale. Negli anni ’80 seguiranno poi molte altre partite tra Inter e Real Madrid, con le squadre che si ritroveranno in Coppa delle Coppe e per ben due volte in Coppa Uefa. Nel primo caso l’Inter verrà eliminata dal Real dopo aver pareggiato 1-1 in casa e perso 2-1 a Madrid. Nelle due semifinali di Coppa Uefa, nel 1985 e nel 1986, arriveranno altre due eliminazioni amare per l’Inter. In entrambi i casi (il doppio confronto era valevole per le semifinali della competizione), l’Inter vinse la partita in casa compiendo grandi imprese (2-0 nel 1985, 3-1 nel 1986). Grandi imprese a cui facevano da contraltare sconfitte clamorose nella capitale spagnola, che compromettevano il passaggio del turno (0-3 nel 1985, 1-5 dts del 1986).
Gli anni ’90 e il trionfo di Baggio
Negli anni ’90 le squadre si sono incontrate solo due volte, precisamente nella fase a gironi di Champions League 1998/1999. Era l’Inter di Gigi Simoni, una squadra costruita per vincere il campionato e fare bene in Champions League. All’andata, giocata a Siviglia, il Real dominò imponendosi per 2-0 con le reti nel finale di Hierro (su rigore) e Seedorf. Al ritorno, giocato esattamente ventidue anni fa al Meazza, la Beneamata riscattò la sconfitta dell’andata imponendosi per 3-1 con le reti di Zamorano e una straordinaria doppietta di Roberto Baggio. L’Inter si prenderà qualificazione e primo posto nel girone. La sfida più recente, come tutti sapranno, è il rocambolesco 3-2 per il Real Madrid nella partita giocata il 3 novembre scorso a Valdebebas.
Proviamo ad affidarci alla cabala, augurandoci questa sera un finale identico a quello del 25 novembre 1998. Questa volta l’Inter non avrà Baggio, Ronaldo, Simeone o Zamorano. Ci saranno Lautaro, Lukaku, Barella e Vidal. Ciò che deve essere identico a quel 25 novembre è la cattiveria agonistica e la voglia di portare a casa un risultato importante. Per essere i più forti bisogna battere i più forti.
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