Disfatta Inter, l’ennesimo flop di Conte in Champions

L’Inter è fuori dalla Champions, per il terzo anno di fila alla fase a gironi. Il pareggio senza gol contro lo Shakhtar è solo l’ultimo risultato negativo in un gruppo che sembrava del tutto abbordabile. Nonostante il biscotto tra Real Madrid e Borussia Moenchengladbach non sia arrivato, l’Inter non è riuscita a battere gli ucraini, chiudendo il girone B addirittura all’ultimo posto.

Per il secondo anno consecutivo sotto la gestione Conte, i neroazzurri sono eliminati dalla Champions a Dicembre.

I numeri di Conte in Champions

La Champions si conferma per Conte una competizione “indigesta”. In 34 partite sono arrivate 12 vittorie, 11 pareggi e altrettante sconfitte. Numeri che parlano chiaro sul rendimento del tecnico salentino.

Se nella scorsa edizione i nerazzurri si sono consolati retrocedendo in Europa League, e arrivando fino alla finale (dove si sono arresi al Siviglia), in questo torneo Lukaku e compagni sono arrivati addirittura ultimi.

In 5 partecipazioni complessive alla massima competizione continentale, Conte ha conquistato una volta gli ottavi con il Chelsea e una volta i quarti con la Juventus, e poi è sempre stato eliminato ai gironi, due volte con l’Inter e una con la Juve.

3-5-2, storia di un modulo che in Europa non funziona

Sotto accusa è finito ancora una volta il modulo, ritenuto non adatto all’Europa e la mancanza di predisposizione al cambiamento di Antonio Conte. Nelle sei partite del girone l’allenatore salentino ha schierato Eriksen (passando al 3-4-1-2) solo in casa contro il Moenchengladbach (e negli ultimi minuti contro lo Shakhtar).

I tre difensori di fatto, fanno perdere un uomo in più in fase offensiva, e costringono gli esterni ad un lavoro dispendioso che non li rende lucidi per tutta la partita.

Scarsa propensione ai cambi offensivi e mancanza di un piano B, queste le accuse mosse da Fabio Capello nel post gara di mercoledì che hanno creato grosso dibattito.

Sotto accusa dunque l’atteggiamento troppo prudente dell’allenatore dell’Inter a cui non è bastata la miglior difesa, alla pari con Borussia e Real Madrid. Troppo pochi i 7 gol segnati, 4 in meno delle merengues, e 9 dei tedeschi.

Conte non è un allenatore da Champions? Tutte le critiche al tecnico dell’Inter

“La prima volta che sono arrivato alla Juventus e ho giocato una partita di Champions, c’era gente che era bianca come questo pallone, non le strisce nere ma quelle bianche perché aveva paura di giocare con il Malmö”, queste le parole di Max Allegri alla vigilia di Juventus – Atletico Madrid.

Chiaro riferimento alla squadra del suo predecessore che era appunto Antonio Conte. Un eccesso di “pressione” dunque deleterio per la squadra, che in Champions anche contro un avversario di caratura inferiore, sentiva il peso della responsabilità.

In questa situazione poi il nome di Allegri è venuto fuori anche per un altro aspetto, ovvero quello relativo alla capacità di sapersi adattare alle situazioni a livello tattico. Fabio Capello infatti ha dichiarato: “Gasperini è un allenatore ragazzi. Intelligente. Ha capito che doveva cambiare qualcosa tatticamente, ha capito che non poteva giocare come l’altro anno. È questa la forza dell’allenatore. Allegri è uno che cambiava tatticamente, che leggeva la partita. E mi fermo qui”.

La sensazione è che questa squadra, abbia rinunciato a quel pizzico di spensieratezza nell’affrontare soprattutto le due gare contro lo Shakhtar, in cui i nerazzurri non sono stati capaci di segnare, al netto di episodi sfortunati e parate importanti dell’estremo difensore ucraino. Troppa tensione, troppo nervosismo, quello che il mister sembra infondere alla squadra.